Diete, cibi e integratori – Fondazione GIMBE, “troppe credenze, poche evidenze”
“Alla luce della disinformazione su un tema estremamente rilevante per la salute pubblica Fondazione GIMBE ha realizzato un Position Statement su alimenti, diete e integratori con tre obiettivi: identificare le criticità della scienza della nutrizione, sintetizzare le migliori evidenze scientifiche su diete, cibi e integratori e identificare le sfide future per la scienza della nutrizione al fine di migliorare sia la comunicazione pubblica, che la qualità e l’integrità della ricerca
Con l’imminente “prova costume” la primavera è la stagione migliore per promuovere best seller e articoli su diete e integratori con titoli sensazionalistici che annunciano soluzioni miracolose per dimagrire e “nuovi” risultati della “ricerca” che stravolgono anche le più robuste evidenze scientifiche.
Dal canto suo l’industria alimentare non esita a promuovere prodotti poco salutari, utilizza campagne pubblicitarie ingannevoli e si rivolge a target particolarmente a rischio come i bambini. Infine, questione meno evidente per un pubblico già sedotto da ammalianti sirene, la scienza della nutrizione è ben lungi dall’essere ineccepibile, in quanto distorta da errori metodologici e conflitti di interesse.
«Considerato che tutti questi fattori alimentano la disinformazione su un tema estremamente rilevante per la salute pubblica – afferma Nino Cartabellotta, Presidente della Fondazione GIMBE – abbiamo realizzato il Position Statement su alimenti, diete e integratori con tre obiettivi: identificare le criticità della scienza della nutrizione, sintetizzare le migliori evidenze scientifiche su diete, cibi e integratori e identificare le sfide future per la scienza della nutrizione al fine di migliorare sia la comunicazione pubblica, che la qualità e l’integrità della ricerca».
Il Position Statement GIMBE “Alimenti, diete e integratori: la scienza della nutrizione tra miti, presunzioni ed evidenze” è disponibile a: www.evidence.it/diete-integratori
Numerosi fattori minano la credibilità della scienza della nutrizione: l’insistere sull’approccio riduzionista vincente nell’era delle malattie carenziali, ma oggi inefficace per prevenire le malattie croniche; i conflitti di interesse finanziari e non finanziari; l’inadeguata qualità di revisioni sistematiche e linee guida; infine le criticità metodologiche della ricerca che determinano risultati del tutto implausibili, “troppo belli per essere veri”: «È tempo di mettere un freno – puntualizza il Presidente – agli innumerevoli studi di associazione sui singoli nutrienti continuamente sfornati dai ricercatori: se presi alla lettera basterebbe aumentare l’apporto di nutrienti protettivi in 2 porzioni/die per eradicare il cancro a livello mondiale!».
Sui regimi dietetici finalizzati alla riduzione di peso le evidenze scientifiche sono inequivocabili: a fronte di infuocati dibattiti sull’efficacia delle varie diete e di slogan pubblicitari che promettono miracoli, la ricerca dimostra che qualsiasi dieta bilanciata a ridotto contenuto di carboidrati o di grassi fa dimagrire, ma non è possibile raccomandarne nessuna in particolare, viste le esigue differenze tra i vari regimi dietetici. Inoltre, in termini di riduzione del peso e del suo mantenimento, le evidenze dimostrano il valore aggiunto della terapia cognitivo-comportamentale e dell’esercizio fisico…”
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Fonte: Diete, cibi e integratori: “troppe credenze, poche evidenze”. Position Statement di Fondazione GIMBE”, PHARMASTAR