Cancro alla prostata – Un solo test antigene prostatico specifico (PSA) non riduce mortalità
“Un singolo test di screening dell’antigene prostatico specifico (PSA) sembra non ridurre i decessi dovuti al cancro alla prostata in 10 anni, nonostante aumenti le diagnosi di malattia a basso rischio. È questa la conclusione dello studio CAP (the Cluster Randomized Trial of PSA Testing for Prostate Cancer), un trial multicentrico randomizzato che ha coinvolto oltre 400.000 uomini inglesi, uscito di recente su JAMA Oncology
Le raccomandazioni sullo screening del PSA a livello di popolazione sono miste e il tema resta controverso in quanto alcuni studi suggeriscono che i potenziali benefici della diagnosi precoce potrebbero essere superati dai danni dovuti alla sovradiagnosi e al sovratrattamento. Nessuno studio importante, tuttavia, aveva valutato finora se un singolo test di screening del PSA potesse avere un effetto positivo rispetto all’iter diagnostico standard nel lungo periodo.
Per colmare questa lacuna, gli autori inglesi, guidati da Richard M. Martin, dell’Università di Bristol, hanno tentato di “determinare gli effetti di un singolo test del PSA … e del percorso diagnostico standardizzato sulla mortalità legata specificamente al carcinoma della prostata e sulla mortalità per qualsiasi causa, minimizzando il sovradosaggio e il sovratrattamento”.
Lo studio CAP ha coinvolto 419.582 uomini dai 50 ai 69 anni, sottoposti a screening presso 573 ambulatori di medicina generale del Regno Unito e arruolati a partire dal 2001. Il follow up si è concluso nel 2006.
Complessivamente, 189.366 pazienti sono stati assegnati all’esecuzione di un singolo test del PSA (gruppo di intervento) e 219.439 a un gruppo di controllo. L’età media era di 58,5 anni nel gruppo di intervento contro 58,6 anni nel gruppo di controllo; inoltre, rispettivamente il 3,6% dei pazienti aveva il diabete contro il 3,7% e l’8% era obeso contro il 7,8%.
Dei pazienti assegnati al gruppo di intervento, 64.436 (il 36%) sono stati sottoposti al test del PSA e hanno avuto un risultato valido. L’11% di questi pazienti presentava un livello di PSA compreso tra 3 ng/ml e 19,9 ng/ml e in questo gruppo l’85% dei pazienti è stato sottoposto a biopsia.
Durante i 10 anni di follow-up mediano, 549 pazienti nel gruppo di intervento e 647 nel gruppo di controllo sono deceduti a causa del carcinoma della prostata (rispettivamente 0,30 per 1000 anni-persona contro 0,31 per 1000 anni-persona; rate ratio [RR] 0,96; P = 0,5)…”
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Fonte: “Ca alla prostata, un solo test del PSA non riduce la mortalità”, PHARMASTAR