Cancro alla prostata – Outcome migliori con radioterapia a fasci esterni più brachiterapia, associata alla deprivazione androgenica
“In uomini con un cancro alla prostata con un punteggio di Gleason pari a 9-10, la radioterapia a fasci esterni più un boost di brachiterapia e la terapia di deprivazione androgenica hanno ridotto in modo significativo la mortalità cancro-specifica e ritardato la comparsa delle metastasi a distanza rispetto alla sola radioterapia a fasci esterni associata alla deprivazione androgenica o alla prostatectomia radicale
È quanto emerge da uno studio retrospettivo su oltre 1800 pazienti uscito di recente su JAMA.
Ad oggi, spiegano gli autori nell’introduzione, non si sa quale sia il trattamento ottimale dei pazienti con un tumore alla prostata con punteggio di Gleason di 9 o 10. Per saperne di più, i ricercatori hanno provato a confrontare gli outcome clinici di questi pazienti dopo il trattamento definitivo.
“I pazienti con un cancro alla prostata con un Gleason score pari a 9 o 10 hanno una malattia particolarmente aggressiva” sottolineano Amar U. Kishan, del dipartimento di radioterapia oncologica presso la University of California Los Angeles, e i colleghi, nell’introduzione del lavoro.
Lo studio ha coinvolto 1809 uomini ai quali era stato diagnosticato un tumore della prostata con Gleason score pari a 9 o10, trattati in 12 centri oncologici di terzo livello (di cui 11 negli Stati Uniti e uno in Norvegia) fra il 2000 e il 2013.
L’outcome primario era la mortalità associata specificamente al cancro alla prostata, mentre gli outcome secondari comprendevano la sopravvivenza libera da metastasi a distanza e la sopravvivenza globale (OS).
La maggior parte dei partecipanti, 734, aveva fatto la radioterapia a fasci esterni, 639 avevano fatto la prostatectomia radicale e 436 la radioterapia a fasci esterni più la brachiterapia. L’età mediana nei tre sottogruppi era pari rispettivamente a 67,7 anni, 61 anni e 67,5 anni.
Il follow-up mediano è risultato di 7,2 anni tra gli uomini che erano stati sottoposti alla prostatectomia radicale, 5,1 anni tra coloro che avevano fatto solo la radioterapia a fasci esterni e 6,3 anni tra coloro che avevano fatto la radioterapia a fasci esterni più la brachiterapia.
La stragrande maggioranza degli uomini che avevano fatto solo la radioterapia a fasci esterni o la radioterapia a fasci esterni più la brachiterapia (rispettivamente 89,5% e 92,4%) era stata sottoposta anche alla terapia di deprivazione androgenica…”
Per continuare a leggere la news originale:
Fonte: “Ca alla prostata, outcome migliori con radioterapia a fasci esterni più brachiterapia e terapia di deprivazione androgenica”, PHARMASTAR