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Biopsia liquida – Non ancora pronta per la pratica clinica

Di biopsia liquida si parla molto, e non solo nella comunità oncologica e sulle riviste specializzate. Di recente, anche i media generalisti hanno dato ampio spazio a questa tecnica che permette di rilevare la presenza di DNA tumorale circolante (ctDNA) nel sangue, generando però confusione e false speranze

A fare chiarezza ci pensa ora l’American Society of Clinical Oncology (ASCO), che sul suo organo ufficiale, il Journal of Clinical Oncology, ha appena pubblicato una review in cui si dice chiaramente che la biopsia liquida non è ancora pronta per la diagnosi o la gestione dei tumori solidi in stadio iniziale o avanzato, nella pratica clinica.

Nel testo, scritto congiuntamente da esperti dell’ASCO e del College of American Pathologists (CAP), si legge, inoltre, che al di fuori degli studi clinici la biopsia liquida non è utile per monitorare la presenza di una minima malattia residua dopo un trattamento definitivo del tumore, né per lo screening tumorale.

La biopsia liquida “… è un’area di grande interesse per patologi e oncologi, ed è anche un’area in cui vediamo un sacco di pubblicità commerciale e un sacco di entusiasmo da parte dell’opinione pubblica” ha dichiarato Jason Merker, uno dei coordinatori del gruppo di esperti e rappresentante del CAP.

Pertanto, ha aggiunto, “abbiamo pensato che fosse un buon momento per esaminare la letteratura e adottare un approccio basato sull’evidenza per i vari usi dei saggi che misurano il ctDNA”…”

Per continuare a leggere la news originale:

Fonte: “Biopsia liquida non ancora pronta per la pratica clinica. Lo dice l’ASCO”, PHARMASTAR

Tratto dahttps://www.pharmastar.it/news/oncoemato/biopsia-liquida-non-ancora-pronta-per-la-pratica-clinica-lo-dice-lasco-26231