Microbioma intestinale – Potrebbe causare danni cerebrali in corso di sepsi
“E’ la rivoluzionaria ipotesi scaturita da una ricerca condotta negli Stati Uniti: alcuni batteri del microbioma intestinale in corso di sepsi potrebbero traslocare nel cervello (e forse anche in altri organi) scatenando una reazione infiammatoria che può determinare danni cognitivi di lunga durata. Le normali emocolture non sono in grado di rivelare questo fenomeno che, se venisse confermato, potrebbe forse essere arginato somministrando ai pazienti con sepsi anche antibiotici per bocca, per distruggere la flora batterica intestinale
Sopravvivere ad una patologia grave, come la sepsi, può comportare delle conseguenze, anche a livello cognitivo che equivalgono a quelle di una trauma cranico lieve e che possono perdurare mesi o anni.
Quale ne sia la causa non è sempre chiaro tuttavia. Ma uno studio appena pubblicato su American Journal of Respiratory and Critical Care Medicine, avanza un’ipotesi interessante: il microbioma intestinale potrebbe essere il responsabile delle alterazioni cognitive osservate nei pazienti sopravvissuti alla sepsi.
“Sappiamo, da studi condotti in passato – afferma Benjamin Singer, professore associato di medicina interna presso Michigan Medicine (Usa) – che la sepsi determina una disfunzione cerebrale di lunga durata e che la neuro-infiammazione gioca un ruolo nel danno cerebrale che si produce nel corso dell’infezione. Noi abbiamo avanzato l’ipotesi che il danno cerebrale possa essere direttamente correlato ai batteri intestinali, che possono traslocare nel cervello, dove forse scatenano una risposta infiammatoria, causa di conseguenze di lungo termine”.
In passato alcuni studi hanno portato a ipotizzare che il microbioma intestinale possa aumentare il rischio di infiammazione polmonare in corso di sepsi; ma finora nessuno era andato a studiare un’eventuale influenza del microbioma sul cervello.
Il gruppo di Singer ha utilizzato modelli animali (topi) e campioni di tessuto cerebrale provenienti a soggetti deceduti per sepsi confrontandoli rispettivamente con il cervello di topi e di umani deceduti per cause non infettive.
I ricercatori americani sono inoltre ricorsi alla tecnica del sequenziamento genico 16S rRNA (che individua il DNA di batteri presenti in un campione biologico) per valutare la presenza di batteri intestinali nei tessuti murini e umani.
In questo modo gli autori dello studio sono riusciti a dimostrare che i batteri intestinali presenti nel cervello dei topi morti per sepsi, correlavano con i livello di S100A8, un marcatore di neuro-infiammazione…”
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Fonte: “Microbioma intestinale: potrebbe causare danni cerebrali in corso di sepsi”, Quotidiano sanità
Tratto da: http://www.quotidianosanita.it/scienza-e-farmaci/articolo.php?articolo_id=59701