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Tumore del colon – Il «big killer» si può prevenire

È la forma di cancro in assoluto più frequente tra la popolazione residente nel nostro Paese, che nel 2017 ha colpito oltre 53mila italiani. Risente molto degli stili di vita come il sovrappeso o una dieta scorretta, ma partecipare ai programmi di screening con il test Sof, semplice e indolore, può ridurre fino al 20% la mortalità. Grazie alle diagnosi precoci e alle nuove terapie oggi però sempre più pazienti riescono a sconfiggere la malattia

Quali i sintomi a cui prestare attenzione?

Questo tumore spesso non manifesta sintomi particolari, almeno nelle sue prime fasi. «Nell’80 per cento dei casi è causato dalla trasformazione in senso maligno di polipi o adenomi: piccole escrescenze, di per sé benigne, dovute alla riproduzione incontrollata delle cellule della mucosa intestinale – sottolinea Carmine Pinto, direttore dell’Oncologia Medica al Clinical Cancer Centre dell’AUSL-IRCCS di Reggio Emilia -. I principali campanelli d’allarme che devono essere segnalati al medico, soprattutto dopo i 50 anni, sono: presenza di sangue rosso vivo, talvolta misto a muco, nelle feci, senso di incompleta evacuazione, defecazione in più tempi ravvicinati, perdita di peso senza causa evidente, senso di spossatezza, febbricola, specialmente nelle ore serali».

Quante persone colpisce e quali le speranze di guarire?

Secondo i dati raccolti dall’AIRTUM (Associazione Italiana Registri Tumori), con 53mila nuove diagnosi nel 2017 quello del colon retto è il secondo tipo di cancro più frequente nella popolazione italiana (dopo la prostata per i maschi e il seno per le femmine) e il secondo più letale in assoluto (dopo il polmone). Grazie alla diffusione dei programma di screening e dei progressi nelle terapie, la mortalità per questa patologia è in calo in entrambi i sessi.Oggi il 65 per cento di chi si ammala riesce a sconfiggere la neoplasia e sono quasi mezzo milione gli italiani che vivono dopo aver affrontato un tumore del colon-retto.

Cosa si può fare per prevenirlo?

Risente molto degli stili di vita scorretti come il grave eccesso di peso o la dieta errata: si calcola, infatti, un aumento del rischio di ammalarsi del 15% nelle persone in sovrappeso e del 33% negli obesi. L’eccesso di alcolici, invece, è responsabile di un caso su dieci. «Circa 8 carcinomi del colon-retto su 10 insorgono a partire da lesioni precancerose (adenomi con alterazioni cellulari via via crescenti) – sottolinea Pinto -. Gli stili di vita e la familiarità sono chiamati in causa quali fattori di aumento del rischio di incidenza di queste lesioni. Un ruolo cruciale nella prevenzione è dato dall’alimentazione: fattori dietetici quali il consumo di carni rosse e di insaccati, farine e zuccheri raffinati e il consumo di cibi salati, conservati o affumicati fanno salire il pericolo di ammalarsi, come l’eccessivo consumo di bevande alcoliche e il fumo. Le probabilità aumentano anche per chi è sovrappeso, obeso e fa poca attività fisica. Una protezione, invece, può essere prodotta dal consumo di frutta e verdure, carboidrati non raffinati, vitamina D e calcio». Infine, è stato dimostrato che l’uso regolare della cardio-aspirina diminuisce il rischio di varie forme di cancro, primo fra tutti quello del colon retto….”

Fonte: “Tumore del colon: tutto quello che serve sapere sul <<big killer>> che si può prevenire”, CORRIERE DELLA SERA / SPORTELLO CANCRO

Tratto dahttp://www.corriere.it/salute/sportello_cancro/cards/tumore-colon-tutto-quello-che-serve-sapere-big-killer-che-si-puo-prevenire/quali-sintomi-cui-prestare-attenzione_principale_preview.shtml?reason=unauthenticated&cat=1&cid=UWpiTXSd&pids=FR&origin=http%3A%2F%2Fwww.corriere.it%2Fsalute%2Fsportello_cancro%2Fcards%2Ftumore-colon-tutto-quello-che-serve-sapere-big-killer-che-si-puo-prevenire%2Fquali-sintomi-cui-prestare-attenzione_principale.shtml