Responsabilità medica – Cassazione riconosce risarcimento per errata diagnosi che ha impedito a genitori di poter scegliere aborto a causa malformazioni feto
“La terza sezione civile della Cassazione ha riconosciuto il diritto del danno da perdita di chance ai genitori causato dall’errore diagnostico per il mancato avviso della malformazione del nascituro poi nato senza gli arti superiori. Diritto che per la Cassazione va ritenuto sussistente anche se la malformazioni dopo la nascita possono essere giudicate non gravi in quanto non avrebbero inciso sull’espletamento di attività fisica e psichica. LA SENTENZA
07 DIC – I genitori hanno diritto al risarcimento da perdita di chance per l’errore diagnostico e il mancato avviso della malformazione del feto al momento dell’ecografia. Lo ha deciso la Corte di Cassazione Civile con la sentenza 25849/2017.
Il fatto
I genitori di un minore hanno chiesto il risarcimento danni a un’azienda ospedaliera a seguito di invalidità permanente del 100% del figlio partorito, sostenendo un errore diagnostico dovuto alla mancata individuazione delle malformazioni presenti nel feto al momento dell’ecografia e la conseguente omessa informazione che aveva impedito di esercitare il diritto, riconosciuto alla madre dall’art. 6 della legge n. 194 del 1978, di ricorrere all’interruzione volontaria della gravidanza, con gravissime conseguenze per essi sul piano psichico e della qualità di vita.
Il Tribunale accoglieva la domanda del danno dei genitori e rigettava invece la domanda avanzata per conto del figlio. La Corte di appello, invece, escludeva il diritto dei coniugi al risarcimento dei danni conseguenti alla perdita di chance. Tuttavia riconosceva un minor danno derivante dalla compromissione del diritto dei genitori a essere informati della malformazione del nascituro per prepararsi, psicologicamente e materialmente, all’arrivo di un bambino menomato. I genitori ricorrevano in Cassazione.
La sentenza
Secondo la Corte in tema di responsabilità medica da nascita indesiderata, il genitore che agisce per il risarcimento del danno ha l’onere di provare che la madre avrebbe esercitato la facoltà d’interrompere la gravidanza – essendoci i presupposti di legge – se fosse stata tempestivamente informata dell’anomalia fetale.
Quest’onere può essere assolto tramite presunzioni, la praesemptio hominis, in base a inferenze desumibili dagli elementi di prova in atti, quali il ricorso al consulto medico funzionale alla conoscenza dello stato di salute del nascituro, le precarie condizioni psico-fisiche della gestante o le sue pregresse manifestazioni di pensiero propense all’opzione abortiva, gravando sul medico la prova contraria, che la donna non avrebbe deciso l’aborto per ragioni personali.
La terza sezione civile della Cassazione ha riconosciuto il diritto del danno da perdita di chance ai genitori causato dall’errore diagnostico per il mancato avviso della malformazione del nascituro poi nato senza gli arti superiori.
Diritto che per la Cassazione va ritenuto sussistente anche se la malformazioni dopo la nascita possono essere giudicate non gravi in quanto non avrebbero inciso sull’espletamento di attività fisica e psichica…”
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Fonte: “Responsabilità medica. La Cassazione riconosce il risarcimento per una errata diagnosi che ha impedito ai genitori di poter scegliere l’aborto a causa delle malformazioni del feto”, Quotidiano sanità
Tratto da: http://www.quotidianosanita.it/lavoro-e-professioni/articolo.php?articolo_id=56744