Nasce il Manifesto della Medicina Generale – Salute dei cittadini e continuità delle cure
“Tutti i cittadini colpiti da malattie croniche nel nostro Paese dovrebbero essere a carico della medicina generale. I risparmi per il Servizio Sanitario Nazionale (SSN) sarebbero consistenti grazie alla riduzione dei ricoveri in ospedale e delle visite specialistiche, ma oggi non è così, perché solo il 10% di questi pazienti è seguito dal medico di famiglia. E’ questo uno dei temi sottolineati durante la 34^edizione del congresso nazionale della SIMG in corso a Firenze. Serve un cambiamento profondo come tracciato dal Manifesto della Medicina Generale presentato a Firenze
Gli ostacoli sono rappresentati dai limiti imposti a questi professionisti nella prescrizione dei farmaci innovativi e dai cosiddetti silos economici, cioè dalla spesa farmaceutica fissata per legge e non per efficienza. In 4 anni (2013-2016) gli investimenti in sanità sono diminuiti del 38,4%.
E, a farne le spese, è stata soprattutto la medicina generale. Un paradosso, se si considera che questo comparto costituisce una delle voci meno pesanti all’interno della spesa sanitaria pubblica, pari all’11% (il 44%, cioè la quota maggiore, è costituito invece dall’assistenza ospedaliera). Non solo. Nell’ultimo anno, a causa della mancata intesa tra Governo e Regioni a Statuto Speciale si è ridotto anche il finanziamento del Fondo Sanitario Nazionale (-422 milioni di euro rispetto a quanto previsto dalla Legge di Bilancio 2017), che si è attestato a 112,6 miliardi di euro.
Il cambiamento profondo è tracciato nel primo Manifesto programmatico della Medicina Generale, presentato al 34° Congresso SIMG (Società Italiana di Medicina Generale e delle Cure Primarie).
“L’evoluzione del Servizio Sanitario Nazionale è inevitabile e la strada da percorrere sarà indicata nel Manifesto – spiega il dott. Claudio Cricelli, presidente SIMG -. Il nostro è uno dei pochi sistemi sanitari universalistici rimasti nel mondo e non può privarsi di un comparto di cure primarie forte. Il buon funzionamento della medicina generale consente di migliorare l’efficienza di tutto il sistema, liberando l’assistenza specialistica da funzioni improprie.
Ma la medicina generale, per mantenere il livello attuale di qualità delle cure, deve essere destinataria di più investimenti. Il Manifesto vuole presentare un modello alternativo in cui la nostra professione si prepara ad accogliere prestazioni un tempo effettuate ad altissimo costo solo dalla medicina specialistica. Il Servizio Sanitario non può più permettersi queste spese, serve un nuovo modello di assistenza”.
Milioni di italiani sono colpiti da patologie croniche come tumori, diabete, ipertensione, malattie cardiovascolari e respiratorie (ad esempio asma e BPCO (broncopneumopatia cronica ostruttiva). Bastano pochi dati per comprendere l’impatto economico di queste condizioni croniche. In base a un’analisi condotta da Health Search, il database della SIMG, i cittadini con ipertensione arteriosa (nel 2015) hanno assorbito il 67,4% di tutte le prescrizioni farmaceutiche a carico del SSN e hanno pesato per il 50,9% delle richieste di visite specialistiche; i pazienti affetti da diabete mellito tipo 2 hanno pesato per il 24,3% delle prescrizioni a carico del SSN e per il 18% delle richieste di visite specialistiche…”
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Fonte: “Salute dei cittadini e continuità delle cure, nasce il Manifesto della Medicina Generale”, PHARMASTAR