Infezioni delle vie urinarie (UTI) recidivanti – Una review del BMJ fa il punto sui trattamenti profilattici disponibili
“Colpiscono soprattutto le donne e sono un problema molto diffuso. Le infezioni delle vie urinarie (UTI) infatti, che non dispongono tra l’altro di una definizione universalmente accettata (la più diffusa è quella di due episodi di infezione nell’arco di sei mesi o di tre episodi nell’arco di un anno) hanno un’incidenza annuale nel singolo episodio di 30 per 1.000 donne; il 44% di queste recidivano nell’arco dei successivi 12 mesi. Il BMJ questa settimana fa il punto sullo stato dell’arte della profilassi per questo disturbo
Le recidive di UTI rappresentano un problema molto comune, consistente nella maggior parte dei casi in infezioni non complicate (cioè non legate a alterazioni strutturali o funzionali del tratto urinario) ma che meritano approfondimenti diagnostici di secondo livello (ecografia o TAC delle vie urinarie, cistoscopia, flussimetria urinaria, ecc), quando si accompagnano a sintomi quali dolore lombare persistente , ematuria, presenza di infezioni atipiche.
Di fronte ad una paziente con recidive di UTI, come prima cosa – raccomandano gli autori di unareview sull’argomento pubblicata su BMJ – il medico si deve chiedere se ha opportunamente considerato tutti i fattori di rischio modificabili per quella paziente (adeguata idratazione, controllo del diabete, deplezione di estrogeni, stipsi), prima di ricorrere a terapie preventive.
Come trattamento preventivo delle UTI ricorrenti, la European Association of Urology raccomanda la somministrazione di antibiotici a basso dosaggio per 6-12 mesi; un’ampia metanalisi (su 19 trial controllati e randomizzati, per un totale di 1120 donne) ha infatti dimostrato che la profilassi con antibiotici a basso dosaggio è in grado di ridurre dell’85% la comparsa di UTI sintomatiche.
Ma questo approccio presenta dei problemi, primo tra tutti la comparsa di batteri resistenti agli antibiotici nelle urine; e come dimostra uno studio su 252 donne in menopausa, la resistenza che compare è in genere multipla e interessa diversi tipi di antibiotici, non solo quello utilizzato in profilassi.
Anche per questo, gli specialisti stanno guardando con sempre maggiore attenzione a trattamenti alternativi agli antibiotici per le recidive di UTI, anche se al momento non si dispone di grandi evidenze circa la loro efficacia.
Queste le opzioni alla terapia antibiotica di lungo termine per la prevenzione delle recidive di UTI.
Alcalinizzazione delle urine. Consiste nella somministrazione di agenti orali, quali il citrato di potassio, che riducono l’acidità delle urine. Si suppone che l’innalzamento del pH riduca la disuria presentata dalla paziente…”
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Fonte: “Infezioni delle vie urinarie recidivanti: una review del BMJ fa il punto sui trattamenti profilattici disponibili”, Quotidiano sanità
Tratto da: http://www.quotidianosanita.it/scienza-e-farmaci/articolo.php?articolo_id=56358