Sindrome coronarica – In pazienti selezionati, l’agente antinfiammatorio ‘canakinumab’ riduce morti e infarti del 25 per cento
“Una nuova analisi dello studio CANTOS (Canakinumab Anti-infiammatorio Thrombosis Outcomes Study) ha cercato di rispondere alla domanda circa quali pazienti con sindrome coronarica, se trattati con l’agente antinfiammatorio canakinumab, potessero ottenere il maggior beneficio cardiovascolare dall’assunzione del farmaco. Nei pazienti che dopo l’assunzione di una singola dose di canakinumab hanno avuto un forte calo della proteina C-reattiva ad alta sensibilità (hsCRP) hanno avuto un beneficio molto maggiore rispetto ai pazienti senza questa riduzione così spiccata della hsCRP (endpoint -25%)
Canakinumab è un anticorpo monoclonale che ha come bersaglio l’interleukina IL-1ß e ha un effetto scarso o nullo sulle LDL o su altri parametri del colesterolo.
Lo studio CANTOS, pubblicato meno di tre mesi fa in occasione del congresso europeo di cardiologia di Barcellona (ESC), mostrava un beneficio per il farmaco in pazienti con ACS e ha fornito la prima vera conferma del ruolo dell’infiammazione nelle malattie cardiovascolari. Ma questo beneficio era stato tutto sommato modesto nella popolazione totale dei pazienti, con una riduzione del 15% degli eventi CV avversi principali rispetto al placebo.
I risultati di questa nuova analisi potrebbero avere un impatto importante non solo sulla selezione dei pazienti e sul rapporto costo-efficacia del canakinumab, ma anche sul futuro sviluppo di agenti anti-infiammatori per le malattie cardiovascolari.
“Crediamo che l’approccio clinico di indirizzare il trattamento a coloro che ne traggono benefici reali sulla base della risposta biologica rappresenti un elegante passo avanti verso la medicina personalizzata e l’utilizzo razionale delle risorse”, ha dichiarato Ridker. “Capire quali pazienti con rischio infiammatorio residuo traggano i maggiori benefici ci permetterà di ottenere il farmaco giusto per il paziente giusto, riducendo notevolmente i costi e i pericoli”…”
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Fonte: “Cardiologia, in pazienti selezionati, canakinumab riduce morti e infarti del 25 per cento”, PHARMASTAR