Sclerosi multipla – Parere positivo del CHMP per ocrelizumab nelle forme recidivanti e primariamente progressive
“E’ uno dei farmaci più attesi per il 2018. E’ il primo che ha dimostrato di agire sulle forme più severe di malattia. Stiamo parlando di ocrelizumab, il nuovo farmaco sviluppato da Roche che oggi il CHMP ha approvato come terapia per le persone con forma attiva di sclerosi multipla recidivante (SMR) definita da segni clinici o radiologici, e da sclerosi multipla primariamente progressiva (SMPP) in fase iniziale, in termini di durata di malattia e livello di disabilità, e in presenza di segni radiologici caratteristici dell’attività infiammatoria
Ocrelizumab è un anticorpo monoclonale umanizzato, progettato per colpire in maniera selettiva le cellule B CD20+, un tipo specifico di cellule immunitarie considerate tra le principali responsabili del danno alla mielina (ovvero la guaina protettiva che ricopre le fibre nervose isolandole e fungendo loro da supporto) e all’assone (cellula nervosa), che si osserva nella sclerosi multipla e che determina disabilità.
Ocrelizumab si lega alle proteine della superficie cellulare CD20+, espresse su alcune cellule B, ma non sulle cellule staminali o sulle plasmacellule, consentendo così di preservare importanti funzioni del sistema immunitario.
Ocrelizumab viene somministrato per infusione endovenosa ogni sei mesi. La prima somministrazione viene effettuata con due infusioni da 300 mg a due settimane di distanza l’una dall’altra. Le successive somministrazioni avvengono con infusione singola da 600 mg.
“Il parere positivo espresso dal CHMP è un risultato importante per il futuro di migliaia di persone con sclerosi multipla che continuano a combattere con una malattia spesso invisibile ma molto impattante – afferma Giancarlo Comi, Direttore dell’Istituto di Neurologia Sperimentale (INSPE) dell’IRCCS Ospedale San Raffaele, che ha avuto un ruolo rilevante nello sviluppo del farmaco – È dal 2015, anno in cui all’ECTRIMS di Barcellona sono stati presentati i risultati di ocrelizumab nel programma di studi clinici ORCHESTRA, che la comunità SM attende con ansia la disponibilità di questa terapia in grado di cambiare il corso della sclerosi multipla. È forte l’auspicio di poter presto contare anche in Italia su questa nuova opzione terapeutica”.
Il parere positivo del CHMP si basa sui risultati ottenuti in tre studi clinici registrativi di Fase III, in cui è stato raggiunto l’endpoint primario, oltre a importanti endpoint secondari. I risultati di due studi identici di Fase III (OPERA I e OPERA II) sulla sclerosi multipla recidivante (SMR) hanno dimostrato infatti la superiore efficacia di ocrelizumab nel quasi dimezzare il numero di recidive su base annua, oltre che nel rallentare significativamente la progressione della malattia rispetto a interferone beta-1a ad alto dosaggio nei due anni di trattamento. Ocrelizumab ha inoltre aumentato significativamente la probabilità di assenza di evidenze di attività della malattia (lesioni a livello cerebrale, ricadute e peggioramento della disabilità).
In uno studio separato di Fase III sulla sclerosi multipla primariamente progressiva (ORATORIO), ocrelizumab è stata la prima e unica terapia a rallentare in maniera significativa la progressione della disabilità e a ridurre i segni di attività della malattia a livello cerebrale (lesioni rilevate alla risonanza magnetica) rispetto al placebo con follow-up mediano di tre anni.
Gli effetti collaterali più comuni associati a ocrelizumab negli studi di Fase III sono state reazioni all’infusione e infezioni delle vie respiratorie superiori, prevalentemente di grado da lieve a moderato…”
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Fonte: “Sclerosi multipla, parere positivo del CHMP per ocrelizumab nelle forme recidivanti e primariamente progressive”, PHARMASTAR