Artrite reumatoide – Farmaci biologici e rischio oncologico: qual è la relazione?
“Buone notizie per i pazienti con artrite reumatoide in cura con DMARDb (anti-TNF in prima o seconda battuta, tocilizumab, abatacept, rituximab): il rischio oncologico in toto, associato al loro impiego non differisce in modo sostanziale con quanto osservato nei pazienti con AR naive ai farmaci biologici, trattati con DMARDs. Solo in alcuni casi, per specifiche forme tumorali, in particolare quelle con latenza maggiore, non può essere escluso un innalzamento del rischio. Sono queste le conclusioni di uno studio di recente pubblicazione su Jama Internal Medicine
Razionale dello studio
I farmaci biologici sono sempre più utilizzati nel trattamento dell’AR per trattare condizioni infiammatorie croniche, ricordano gli autori nell’introduzione allo studio.
Il fatto che, però, l’immunomodulazione, legata al loro impiego, possa alterare il rischio oncologico e la sua progressione e, in secondo luogo, la disponibilità di dati limitati all’impiego di queste terapie nella pratica clinica e sui rischi di insorgenza di neoplasie, ha posto la ricerca medica di fronte alla necessità di valutare più attentamente il rischio di insorgenza di neoplasie maligne in pazienti con malattie infiammatorie croniche trattate con questi farmaci biologici immunomodulatori.
“Alcuni report relativi all’impiego di farmaci anti-TNF nell’AR sul rischio di neoplasie maligne hanno dato, fortunatamente, risultati rassicuranti – scrivono i ricercatori – Tuttavia, le popolazioni di pazienti di questi studi erano espressione di quei pazienti che erano tra i primi ad essere trattati con questa classe di farmaci più di un decennio fa e le cui caratteristiche di malattia, come pure l’esposizione ad altri trattamenti differiscono dai pazienti contemporanei”.
Quanto, invece, al rischio oncologico in presenza di AR trattata con altri farmaci biologici aventi meccanismi d’azione differenti dall’inibizione di TNF-alfa (ovvero rituximab, abatacept e tocilizumab, i dati disponibili sono ancora più limitati…”
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Fonte: “Artrite reumatoide, farmaci biologici e rischio oncologico: il punto”, PHARMASTAR