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Artrite reumatoide – Quali fattori condizionano l’impiego dei DMARD?

Survey USA: sesso di appartenza ed entità della copertura assicurativa sanitaria risultano associate in modo significativo con l’impiego di uno o più DMARD (convenzionali o biologici); l’appartenenza ad una determinata etnia, al contrario, non sembra essere associata all’impiego di questi farmaci, a suggerire l’esistenza di una riduzione delle disparità di accesso al trattamento prescritto

Conferme ma anche qualche sorpresa dai risultati di una survey che si è proposta di fotografare la situazione d’impiego dei DMARD negli USA, individuando alcuni fattori condizionanti il loro impiego.

Se, infatti, come atteso, il sesso di appartenza e l’entità della copertura assicurativa sanitaria sono risultate associate in modo significativo con l’impiego di uno o più DMARD (convenzionale o biologico), contrariamente alle previsioni è emerso che l’appartenenza ad una determinata etnia non si associa all’impiego di questi farmaci, a suggerire l’esistenza di una riduzione delle disparità di accesso al trattamento prescritto.

Lo studio è stato pubblicato sulla rivista Seminars in Arthritis & Rheumatism.

Razionale e disegno dello studio
Le Linee guida (LG) attuali dell’American College of Rheumatology raccomandano il ricorso iniziale ai DMARDs durante le le prime fasi di AR, lasciando il ricorso ai DMARDb per le forme più severe di malattia o a seguito del fallimento terapeutico con i DMARDs precedentemente utilizzati, ricordano gli autori nell’introduzione al lavoro.

Allo scopo di fornire un’istantanea del pattern corrente di utilizzo di tutti i farmaci sopra menzionati nell’AR, i ricercatori hanno analizzato i dati più recenti NAMCS (the National Ambulatory Medical Care Survey), che includevano le visite in Medicina d’Urgenza dal 2005 al 2014 e quelle extra-ospedaliere dal 2005 al 2011.

Sono state prese in considerazione, nello specifico, le prescrizioni di DMARDs tradizionali, come MTZ e idroclorochina, quelle di DMARDb come gli antagonisti del TNF-alfa, nonché quelle di FANS e CS.

Su tutte le visite registrate nel database dal 2005 al 2014, 1.405 erano da ascrivere a pazienti con AR. Questi erano in maggioranza di sesso femminile (76,3%) e di etnia caucasica (74,9%) e, più della metà, aventi un’età superiore a 60 anni.

Per studiare il ruolo di alcuni fattori sul ruolo prescrittivo, sono stati utilizzati dei modelli di regressione logistica. Le covariate analizzate in questi modelli sono state l’età, il sesso, l’etnia di appartenza, la tipologia di copertura sanitaria, il prescrittore (medico generico o specialista), la regione geografica di residenza e il numero di comorbilità.

Risultati principali
Nel complesso, sul totale di 1.405 visite effettuate su pazienti con AR, il 76,8% di queste si è conclusa con la prescrizione di un DMARD qualsiasi (il 31,7% con la prescrizione di un DMARDb) mentre il 33,1% non ha dato seguito a trattamento specifico per l’AR…”

Per continuare a leggere la news originale:

Fonte: “Artrite reumatoide, quali fattori condizionano l’impiego dei DMARD?”, PHARMASTAR

Tratto dahttps://www.pharmastar.it/news/orto-reuma/artrite-reumatoide-quali-fattori-condizionano-limpiego-dei-dmard-25106