Sindrome coronarica acuta negli anziani – Non evitare i più potenti inibitori del recettore piastrinico dell’adenosin-difosfato P2Y12 (quali prasugrel e ticagrelor)
“Nel trattamento della sindrome coronarica acuta (ACS), l’effetto antiaggregante piastrinico dei più potenti inibitori del recettore piastrinico dell’adenosin-difosfato P2Y12 (quali prasugrel e ticagrelor) rispetto a clopidogrel sugli endpoint di efficacia e sicurezza è coerente nei pazienti anziani e in quelli più giovani. Questi dati – ricavati da uno studio pubblicato online sull’ “American Heart Journal” – implicano che i potenti inibitori P2Y12 non dovrebbero essere negati ai pazienti eleggibili al trattamento solamente a causa dell’età avanzata
«L’uso di potenti inibitori orali P2Y12 prasugrel e ticagrelor nei pazienti con sindrome coronarica acuta (ACS) ha un effetto clinico netto favorevole rispetto al clopidogrel ed è raccomandato come terapia di prima linea» spiegano gli autori, guidati da Giuseppe Tarantini, del Dipartimento di Scienze Cardiache, Toraciche e Vascolari della Scuola Medica dell’Università di Padova. «Tuttavia, l’impatto di questi agenti sugli eventi ischemici ed emorragici nei pazienti anziani con ACS non è ben definito».
Gli over-80, importante quota di popolazione non compresa negli RCT
«I pazienti anziani rappresentano una quota significativa di coloro che hanno un’ACS, molto superiore al tasso di arruolamento nei trial clinici randomizzato (RCT)» proseguono. «Inoltre, i punteggi di rischio per eventi ischemici recidivanti mostrano un tasso di eventi più elevato di 3 volte per un paziente ACS di 80 anni rispetto a uno di 60».
«Dato altrettanto importante» aggiungono «è il rischio di sanguinamento maggiore il quale risulta anche significativamente aumentato nei pazienti anziani con ACS. Dati disponibili sull’impatto dei potenti inibitori orali P2Y12 nei pazienti anziani con ACS sono peraltro limitati».
Un grande studio – TRITON-TIMI 38 (TRial to assess Improvement in Therapeutic outcomes by Optimizing platelet inhibition with prasugrel) – ha suggerito che un’età pari o superiore a 75 anni potrebbe essere una controindicazione relativa all’uso di prasugrel a causa di maggiori rischi di sanguinamento, specificano Tarantini e colleghi.
«Pertanto» spiegano «lo scopo di questa revisione sistematica e meta-analisi è valutare l’efficacia e la sicurezza dei potenti inibitori P2Y12 prasugrel e ticagrelor rispetto al clopidogrel nei pazienti anziani con ACS e confrontare i loro effetti con quelli su pazienti con ACS non anziani»…”
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Fonte: “Sindrome coronarica acuta negli anziani, non evitare i più potenti inibitori P2Y12”, PHARMASTAR