Tumore prostata – Arriva ‘fusion biopsy’i con immagini potenziate 3d
Ecografi tridimensionali e software che simulano, ricostruiscono e registrano il percorso dell’ago all’interno della prostata. Così è possibile prendere di mira in modo efficace le zone evidenziate come sospette dalla risonanza magnetica, trasferendo in pratica le informazioni della risonanza sull’immagine ecografica tridimensionale. È questa la “fusion biopsy”, o biopsia con fusione, una nuova tecnica che consente di affinare la diagnosi del tumore alla prostata dando la possibilità di intervenire in modo più preciso ed efficace.
Se n’è è parlato in un workshop all’interno dei lavori del 90° Congresso della Società Italiana di Urologia (Siu)a Napoli. Si tratta di un passaggio fondamentale- spiegano gli urologi- perché il tumore della prostata è la neoplasia più frequente negli uomini, la cui incidenza aumenta progressivamente con l’età. Ogni anno sono circa 34mila i nuovi casi. “Il problema maggiore in tema di diagnosi – spiega Vincenzo Mirone, segretario generale Siu- è che la qualità e la precisione delle attuali biopsie prostatiche non è ottimale. Per ‘biopsiare’ in modo preciso bisogna vedere la lesione e l’urologo per vedere dove inserire l’ago della biopsia usa un’immagine ecografica che non distingue quasi mai tra tessuto sano e tumore. La biopsia della prostata viene quindi eseguita con prelievi random in tutto l’organo. In alcuni casi si rischia di non prelevare il tessuto tumorale e ciò comporta la necessità, spesso, di ripetere le biopsie se il sospetto clinico permane”.A questo problema si sta ovviando con ecografi tridimensionali e software appositi che simulano, ricostruiscono e registrano il percorso dell’ago all’interno della prostata, appunto la cosiddetta ‘fusion biopsy’…”
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Fonte: “Tumore prostata, arriva ‘fusion biopsy’i con immagini potenziate 3d”, Le Scienze