Multiple Sclerosis Journal – daclizumab beta prevale su IFN beta-1a nel miglioramento della velocità di elaborazione cognitiva
“Pubblicati online sul “Multiple Sclerosis Journal”, i risultati dello studio DECIDE forniscono la prova di un beneficio dal trattamento con daclizumab beta, rispetto all’interferone beta-1a per via intramuscolare (IM IFN beta-1a), sulla velocità di elaborazione cognitiva – misurata mediante il test neurocognitivo SDMT – nei pazienti con sclerosi multipla recidivante remittente (RRMS)
«La disfunzione cognitiva colpisce all’incirca il 50% dei pazienti con sclerosi multipla (SM) e il dominio più frequentemente interessato è la velocità di elaborazione cognitiva» ricordano gli autori, coordinati da Ralph H.B. Benedict, della Jacobs School of Medicine and Biomedical Sciences dell’Università di Buffalo (State University of New York).
«Il decadimento cognitivo nella SM è fortemente correlata fortemente con le misure di risonanza magnetica (RM) di carico lesionali e atrofia cerebrale» aggiungono «e incidono sul funzionamento occupazionale, sociale e psicologico. Pertanto, la prevenzione del peggioramento del declino cognitivo è un obiettivo terapeutico nella SM».
Le evidenze dello studio DECIDE
Daclizumab beta, anticorpo monoclonale umanizzato diretto contro la subunità alfa del recettore della interleuchina-2 (IL-2), nello studio di fase 3 DECIDE, randomizzato, in doppio cieco, controllato con farmaco attivo, somministrato sottocute (SC) alla dose di 150 mg ogni 4 settimane ha dimostrato un’efficacia superiore in termini di recidive, outcomes RM e progressione della disabilità confermata a 24 settimane rispetto a IFN beta 1-a 30 mcg una volta alla settimana In un periodo di trattamento compreso tra 96 e 144 settimane in pazienti con SM recidivante remittente (RRSM)…”
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Fonte: “SM, daclizumab beta prevale su IFN beta-1a nel miglioramento della velocità di elaborazione cognitiva”, PHARMASTAR